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Para EntreVistArtista Daìta Martinez











Daìta Martinez è nata a Palermo (17 maggio 1972) e vi risiede. Segnalata e premiata in diversi concorsi ha pubblicato in antologica con LietoColle, Akkuaria, Mondadori. E' autrice dei testi in video tour Kalavria 2009. (Dietro l’una) la sua opera prima, edita LietoColle, 2011, ha ricevuto la segnalazione della giuria del Concorso Nazionale di Poesia “Maria Marino” - V edizione.



Martinez Daìta - (dietro l'una)

LietoColle - Collana Erato
pagg. 98

segnalazione della Giuria del Concorso Naz. Di Poesia MARIA MARINO – V ed.

“Tempio / del divino affanno / essente squarcio…” è l’inizio folgorante del trauma che percorre l’intero libro di Daìta Martinez, al suo esordio poetico in un sistema dove la ferita viene riportata là dove può essere ricucita, non senza recuperare una parola mobile ma solida, che si pon­ga come antidoto al disfacimento della carne. […]

Daìta dominata non è, né dai tempi né dal continuo faccia a faccia con la poesia, che paradossalmente contiene il trauma e la sua cura. Se un poeta deve spingersi oltre le proprie forze, anche a costo di lasciarci la pelle, lei lo fa. […]

Con questo viaggio lo spazio e il tempo si fondono in una ricerca che evidenzia l’evento di molte pagine, so­prattutto là dove si ascoltano i rumori e le voci di una terra, di un suolo abitato, in questo caso la Sicilia. Palermo. Luogo di calori, mari agitati e burrasche, di fughe e amori eroici, di canti suadenti, di spade e scudi. […]

Non so quanto Daìta abbia avuto presente l’opera di Celan, nell’individuare la propria forma grafica, at­tenta ai particolari timbrici e spaziali, alle asperità, e alle corrisponden­ze vitali che sicuramente – come nel poeta ucraino – hanno avuto a che fare con la composizione. Ma una sorta di geologia del corpo, dentro (dietro l’una), ci indica passione per la realtà, uno stare dentro la storia dell’uomo e della donna, secondo destini d’esilio che li accomunano. […]

Il gioco delle parole, le acrobazie tanto disincantate ma amate da questa poetessa,(…) vogliono prospettare un futuro produttivo. Dove dentro ci stanno la ricerca e l’emozione, la denuncia e i fatti di concretezza, ma prima di tutto l’irriverente sem­plicità della prima elementare creazione.

dalla prefazione di Elio Grasso

(quarto di l’una)


(vestale)
tempio
del divino affanno
essente squarcio
nell’interno arredo
– filtrato
sul passo guadato.
inferno redento
– spoglio d’osanna –
recesso inquinato.
tecnicismo boreale
sulla piega di (vestale)
suadente anfratto
in diluito chiaroscuro
– fugato
dalla costola del boia discente.


(clandestina)


(clandestina)
nel c’era una volta
naufrago stivale
in delirante identità.
obliata la sede
– nauseabonda –
del regime
non riporto l’altro stile.
origine
– inalveo –
nel meandro di sua madre.
sostanziale entità
– mi confesso –
sul naviglio (clandestina).

(overdose di dafne)
mentre dondola d’arancio il confine
dentro le mura
rifugia lo strappo del giorno.
è olio il mandorlo
sulla scogliera dei seni
alle cattive
vocalizzo dell’abbaglio.
da finestre di nylon epistilio denuda
paesaggio ferito
e i capelli marini
come su una giostra
sono volute in una mano
di ruggine
sconsacrata ombra del sipario.
(overdose di dafne)

(giornate palermitane)


(… acchiana!)
culuri ammuttunati
& lu vuciu
nta l’occhi
– trasi –
russi ri suli,
spicchiati pi la strata.
...”uora u sfurnavu, uora!
‘u pitittu ci fazzu grapiri! scarsu r’ogghiu ecchinu ri pruvulazzu!”
... a dumilaliri stu finu sali.
l’arrotino & lu pupu, a talìari.
(... acchiana!)
a jurnata è lunga assai.
sutta li mura ri cattive
‘u tempu! pi l’amuri…
chiddu latru, chiddu ruci, chiddu ca sciuscia ‘n mezzo ‘u mari.
juoco ri ventu
appizzata vistina.
‘o latu a tia
lu vespru s’affaccia & abbannìa.
(... acchiana!)
ca tuppulìa sta scrianzata malincunia.

(… sali!) [– affresco di una giornata palermitana –]
colori ancora chiusi
& il mormorare
dentro occhi
rossi di sole,
specchiati sulla strada.
…”ora l’ho sfornato, ora!
vi faccio aprire l’appetito! è con poco olio di polvere pieno!”
… il sale è a duemila lire.
l’arrotino & il pupo siciliano, a guardare.
(…sali!)
la giornata è molto lunga.
sotto le mura delle cattive
il tempo! per l’amore…
quello ladro, quello dolce, quello che soffia in mezzo al mare.
gioco di vento
vestito appeso.
il vespro
di fianco a te
si affaccia & grida.
(… sali!)
che sta bussando questa screanzata malinconia.

(venere ubriaca)

(mare)
onde erranti
in perimetro
sbattono.
dove illusione
selvaggiamente naufraga?
slega nodo
lamiera
nel dorso di sale.
sussulta
vento
nella plastica del suo dubbio.
amare faro
spento
sul giogo del rovescio.

(disìu)


(al solito posto)
al crepuscolo
in viale intento
a narrare l’una.
due fiati & un paltò.
verbi equi–distanti
stropicciati da corpi
di celeste ingenuità.
(al solito posto)

(nell’inferno del mio respiro)


(geenna)
nel (geenna) in piena
intingermi
carme tuo amante.
generata nudità
matura il bacio nel ciliegio
schermata pietra di l’una.

verso origina
supplica del goduto vizio
e naufrago
in te

– umido seme d’orione –

al paesaggio
perduto
bevo del pianto
l’infinito.

Daìta Martinez è nata a Palermo e vi risiede.
In antologica ha pubblicato con LietoColle, Mondadori, Akkuaria.
È autrice dei testi in video tour Kalavria 2009.





Suoi testi sono stati realizzati in video dalla artista visiva Maria Korporal. Ottobre 2011 ha pubblicato “Il dialetto Daìta”, e-book a cura di Sebastano A. Patanè, con immagini di Maria Korporal.

(Ver)

 


2 comentarios:

  1. Esta es muy bella cosa, mi queridisima amiga Daìta Martinez se pone internaccional y lo merezca!
    Gracias Rosa Niña Guerrera poe esta publicacion y gracias a Maria Korporal ma sobra todo, gracias a Daìta!
    besote

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    Respuestas
    1. Gracias por tu visita, estimado Sebastiano !! Eres bienvenido ***
      Un abrazo

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